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I migliori lavori per ristrutturare le mura esterne dell’abitazione

Quando si devono ristrutturare le mura esterne è necessario scegliere quale tipologia di lavorazione eseguire, perché le mura perimetrali incidono sulla qualità e il benessere dell’abitare.

Quindi oltre che la percezione estetica, si deve considerare che il lavoro di ristrutturazione delle mura esterne incide nettamente sulla qualità della vita.

Il ventaglio di possibilità che si hanno per il rifacimento dell’intonaco è diverso. Si va dal rifacimento semplice dell’intonaco con relativa tinteggiatura, fino all’applicazione di un cappotto termico esterno o di facciate ventilate in legno.

Ripristino dell’intonaco e tinteggiatura

È il punto di partenza di quasi tutti i lavori di ristrutturazione esterna. L’intonaco, con gli anni, perde coesione: si screpola, si gonfia, si stacca. Rimuoverlo dove è compromesso e rifarlo con materiali compatibili è essenziale per garantire la traspirazione delle pareti e la durata del nuovo rivestimento.

Le malte a base di calce naturale restano tra le più consigliate per edifici storici o di pregio, mentre nei contesti più moderni si usano anche intonaci ai silicati o ai polimeri, che offrono maggiore resistenza all’acqua e all’inquinamento urbano.

Una volta ripristinata la superficie, la pittura non va scelta solo per il colore ma per la funzione: le pitture silossaniche, ad esempio, lasciano traspirare la parete ma respingono la pioggia, mentre quelle ai silicati creano un legame chimico con il supporto, diventando parte integrante del muro.

Cappotto termico esterno

Tra gli interventi più efficaci c’è il cappotto termico, ossia un sistema che avvolge la casa come una barriera isolante, riducendo dispersioni di calore e migliorando la classe energetica dell’edificio. Non serve solo a risparmiare sulla bolletta: protegge la struttura dalle escursioni termiche e dagli sbalzi di umidità, aumentando la durabilità delle pareti.

La scelta del materiale è molto importante, ad esempio il polistirene espanso è economico e diffuso, ma chi cerca soluzioni più naturali può orientarsi su sughero, fibra di legno o lana di roccia. Tutti materiali che, oltre all’isolamento, migliorano il comfort acustico interno.

Rivestimenti decorativi

Quando la priorità è rinnovare l’aspetto estetico della casa, i rivestimenti a parete sono una soluzione elegante e duratura. Pietra naturale, mattoni a vista, gres porcellanato, corten o legno permettono di dare carattere all’edificio e armonizzarlo con il contesto.

La pietra, per esempio, conferisce solidità e resistenza; il mattone dona un fascino industriale; il gres è estremamente versatile e richiede pochissima manutenzione.

Oltre all’estetica, però, c’è anche una funzione tecnica: il rivestimento protegge la muratura dall’acqua e dagli sbalzi termici, evitando infiltrazioni e degradi superficiali.

Restauro conservativo delle facciate storiche

Quando invece si interviene su immobili d’epoca non si tratta più di rifare, ma di restaura con l’obbiettivo di creare un’opera conservativa.

In questo caso l’obiettivo è mantenere quanto più possibile la materia originale, intervenendo solo dove necessario. Si usano malte compatibili con le storiche, si rimuovono sali e umidità di risalita, si consolidano le parti deboli.

Facciate ventilate in legno

Tra le soluzioni più raffinate e funzionali, le facciate ventilate in legno stanno conquistando un posto di rilievo nell’architettura residenziale. Oltre a migliorare l’isolamento termico, creano un microclima ideale tra parete e rivestimento, favorendo la traspirazione e impedendo la formazione di condensa.

Il Cedro rosso del Canada è una delle essenze più utilizzate per questo tipo di lavorazioni. Oltre al suo profumo inconfondibile e al colore caldo, ha una caratteristica unica: con l’ossidazione le sue fibre si compattano, chiudendo la porosità verso l’esterno e rendendolo impermeabile all’acqua.

È un legno stabile, leggero e naturalmente resistente a funghi e parassiti, qualità che lo rendono perfetto per rivestimenti esterni durevoli e a bassa manutenzione.

Un’altra essenza molto apprezzata è l’Iroko, dal tono marrone medio-scuro e dall’aspetto elegante. Contiene un olio naturale che limita l’assorbimento di acqua, proteggendolo dall’immarcescenza. È ideale sia per rivestimenti in facciata che per pavimentazioni esterne (decking), dove resistenza e stabilità dimensionale sono fondamentali.

In entrambi i casi, la facciata ventilata in legno offre un equilibrio raro tra estetica e performance: il calore visivo del materiale naturale si sposa con una tecnologia che allunga la vita dell’edificio e riduce i consumi energetici.

Vernici, protezioni e manutenzione

Una volta terminati i lavori strutturali, la protezione superficiale è indispensabile. Le pitture silossaniche, le resine acriliche o gli impregnanti naturali sono trattamenti che difendono le pareti dall’umidità e dai raggi UV.

Per il legno, si preferiscono oli protettivi a base d’acqua o cere naturali, che non alterano la venatura e ne mantengono il colore originario più a lungo.

La manutenzione periodica, ogni due o tre anni, è il miglior investimento per preservare il lavoro fatto: bastano una pulizia accurata e un rinnovo del trattamento protettivo per mantenere l’abitazione in perfette condizioni.